Come si produce la mozzarella

Il processo di produzione di una mozzarella in un caseificio richiede grande esperienza, materie prime di qualità e l’utilizzo di strumentazioni che permettono di gestire tante esigenze come quella della corretta pulizia.

Come si produce la mozzarella in un caseificio

L’Italia è un paese meraviglioso, amato ed apprezzato in tutto il mondo non solo per le sue bellezze e culturali e artistiche ma anche per l’estrema qualità del cibo. Ci sono prodotti iconici che vengono consumati in ogni parte del globo come la pizza, gli spaghetti e la tanto decantata mozzarella. Viene prodotta praticamente in ogni provincia dello Stivale con tantissimi caseifici che portano avanti un’antica tradizione improntata sull’estrema ricerca della qualità. Ma come viene ottenuta questa prelibatezza peraltro adoperata per tantissime ricette partendo dagli antipasti fino ad arrivare ai contorni. Il processo prevede il rispetto maniacale di tempistiche che permettono al prodotto di maturare e di assumere quell’inconfondibile sapore.

I processi di produzione

Per poter produrre una mozzarella di qualità e innanzitutto è necessario disporre della principale materia prima ossia il latte. Questo deve essere sottoposto ad un processo di pastorizzazione per viene portato ad una temperatura di poco superiore ai 70 gradi centigradi. Successivamente la temperatura di lavorazione viene abbattuta notevolmente e si ritorna intorno ai 35 gradi per semplificare il tutto.

Non c’è dubbio che la qualità del latte sia essenziale ma lo + anche la scelta della strumentazione da usare per assolvere al meglio tante esigenze come quella di effettuare una corretta igienizzazione per disporre di contenitori e attrezzature varie sempre ben pulite e prive di sostanze potenzialmente pericolose per la salute dell’uomo.

L’intervento di pulizia può essere ottimizzato sfruttando prodotti all’avanguardia come nel caso di un miscelatore acqua a vapore che sfrutta il vapore sprigionato durante le fasi di produzione della mozzarella per pulire facilmente e velocemente. È un sistema innovativo che consente di abbattere enormemente i consumi energetici. Si possono ottenere maggiori informazioni in merito dando un’occhiata al sito https://www.mezcladoraguavapor.com/.

La cagliata e la filatura della mozzarella

Dopo che la temperatura è tornata ai 35 gradi centigradi è necessario procedere con una lavorazione che prevede l’inserimento del latte all’interno di accessori conosciuti con il nome di polivalenti. Il latte viene poi arricchito dal cosiddetto caglio ed alcuni fermenti lattici che permettono di produrre quello che in gergo viene definito acido lattico. Questa perfetta miscela viene poi lasciata riposare fino a che non si ottiene un composto lucido che in gergo è conosciuto anche come cagliata.

Questa è la fase fondamentale della produzione della mozzarella perché bisogna scomporre questa sostanza utilizzando uno strumento che letteralmente serve a rompere la cagliata in tante parti. Ciò è fondamentale per riuscire ad ottenere quella necessaria granulosità che poi andrà a influenzare anche il sapore della mozzarella. Fatto questo si lascia acidificare ulteriormente la cagliata inserendola in un siero e raggiungendo così il pH ideale. Completata questa fase si procede eliminando il siero in eccesso e si arriva così alla parte finale della produzione della mozzarella conosciuta come la filatura. È proprio questo è il passaggio che permetterà di ottenere la specifica consistenza della mozzarella.

La tagliata viene quindi inserita in un apposito macchinario che sfrutta un oggetto d’acqua a temperatura superiore agli 80 gradi che consentiti di trasformare il tutto in pasta filata poi tagliata in tante strisce e arrivare così alla mozzarella. Il lavoro è praticamente terminato per cui non resta che inserire questo formaggio filato all’interno di apposite forme a seconda del quantitativo del prodotto che si vuole ottenere.

Il procedimento è pressoché lo stesso anche per ottenere altri prodotti da caseificio come i bocconcini, la treccia, i nodini e tanto altro ancora. Per compattare il risultato finale occorre, prima di procedere con il confezionamento, immergere velocemente la mozzarella in acqua fredda. Si è ottenuta così una vera bontà che tutto il mondo ci invidia, peraltro con la corretta igienizzazione degli strumenti adoperati.

Pasquale Verrazzi

Sono uno scrittore e un giocatore, un buongustaio e un viaggiatore, un amante dei gatti e un fornaio dilettante.

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