Requisiti per l'insegnamento
Chi aspira ad insegnare presso un Conservatorio, di certo è un grande appassionato di musica, che decide di trasformare tale passione nel proprio lavoro. Da chiarire subito che la strada non è né semplice né breve, ci vogliono anni di duro lavoro e bisogna munirsi di tanta pazienza.
Ad oggi i Conservatori funzionano come una vera e propria università, con percorsi accademici triennali e magistrali. Per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo, quello di diventare un insegnate presso un Conservatorio, è innanzitutto necessario aver conseguito il proprio diploma accademico, nella disciplina, o nello strumento, che si vuole insegnare, perché al Conservatorio, oltre a imparare a suonare gli strumenti, vengono studiate e insegnate anche discipline coma la storia della musica e la direzione d'orchestra ad esempio.
Il diploma da solo non basta per insegnare, ma sarà necessario partecipare ad un concorso pubblico, ma per far questo bisogna attendere che sia emanato con apposito bando; ecco perché serve anche tanta pazienza. Per avere dei risultati significativi, al momento della partecipazione al concorso, essere in possesso di altri titoli ci aprirà un po' la strada alla futura e tanto agognata assunzione, ma anche per questo sono necessari altri requisiti.
Per l'assunzione è richiesta una comprovata attività professionale e concertistica di alcuni anni, da musicista, delle pubblicazioni, e nello specifico, nella disciplina che vorremmo insegnare, oltre che alla relativa abilitazione all'insegnamento. Arrivati a questo gradino della scala, per salire il prossimo, bisognerà pazientare l'emissione del bando. Il problema? Di bandi neanche l'ombra, e vi sono ancora le graduatorie aperte dell'ultimo emesso.
Tra gli ambiti, oltre a quello classico, hanno avuto una grande evoluzione all'interno dei Conservatori, quello jazz e quello pop, aumentando così le opportunità di lavoro per i musicisti che vogliono ritagliarsi uno spazio all'interno degli istituti pubblici.
La graduatoria
Passare attraverso queste graduatorie d'istituto è necessario per raggiungere l'obiettivo dell'insegnamento. I più fortunati, dopo un bando di selezione per titoli, che di solito hanno un termine di 3 anni dalla pubblicazione del bando, potrebbero andar a coprire delle cattedre rimaste vacanti in alcuni Conservatori.
Possono esservi casi di supplenze, annuali o più brevi in casi di infortunio del docente che si va a supplire, o in casi di maternità. Per accedere ai bandi emessi è necessario collegarsi alla piattaforma del Miur alla sezione bandi, per presentare domanda di partecipazione al concorso, per coprire un posto a tempo determinato, e saranno divisi in bandi in cui è specificata la disciplina e altri, con dicitura più generica, in cui di solito vi sono più discipline all'interno dello stesso bando. Nella stessa sezione è poi possibile visionare le graduatorie provvisorie e definitive per ciascun bando pubblicato. Sarà possibile applicare filtri di ricerca per Città.
La piattaforma è molto più trafficata nei mesi che vanno da Maggio a Settembre, di modo che le istituzioni possano adottarsi del personale, per il nuovo anno accademico, che inizia poi nel mese di Novembre, ma non bisogna demordere perché vengono emessi bandi interessanti anche durante l'anno accademico corrente.
E' utile cominciare a prepararsi alla compilazione della domanda, soprattutto cominciare ad elaborare la scrittura dei propri titoli acquisiti nel corso della propria carriera musicale, e attenzione, controllando sempre che siano compatibili con quelli richiesti dal bando cui si vuole proporre domanda di partecipazione, anche se questi aspetti vengo sempre specificati nei bandi. Partecipare a procedure selettive diverse senza focalizzarsi solo sul proprio strumento principale aiuterà ad avere davanti più strade; ciò si traduce in più opportunità di lavoro.
Bisogna lavorare molto sulla selezione dei titoli, che ad esempio è maggiore la focalizzazione su questi ultimi, per un bando da musica da camera, mentre un bando di violino richiede magari, sì più presenza di titoli, ma non dare mai per scontato che basti inviare un curriculum e far vedere che si è bravi in generale, per cui si rischiano penalizzazioni che magari non corrispondono al proprio curriculum, percorso.