Lo smaltimento dell’eternit

Una volta compreso il danno ambientale che l’eternit determina, si è ritenuto necessario intervenire al fine di evitare danni irreparabili alle popolazioni limitrofe a zone in cui esso è presente.
Purtroppo però, l’amianto risulta ampiamente diffuso in Italia ed è inevitabile trovare un modo affinché tutti quanti tentino di smaltirlo in totale sicurezza.
L’accordo, infatti, nel 1992 si trasformò in legge: la prima che vieta l’utilizzo dell’eternit nella produzione di qualsiasi immobile e le successive tentano invece di regolare le modalità di smaltimento.
Data la pericolosità del materiale è necessario che sia un’azienda specializzata ad occuparsene, al fine di garantire un risultato quanto più concreto.
Per questo vi consiglio di rivolgervi al personale preparato di Nova Ecologica che, tra le altre cose, si occupa anche dello smaltimento dell’Eternit a Roma, comprendendo le necessità attuali dal punto di vista ambientale.

Come avviene

L’operazione che riguarda lo smaltimento può essere effettuata in tre modi diversi:
-Rimozione, tale pratica viene messa in atto quando il materiale risulta danneggiato e risulta obbligatorio rimuoverlo del tutto;
-Incapsulamento, in questo caso il materiale viene lavorato con particolari prodotti che contengono le fibre di amianto, ma per procedere è necessario che il materiale non sia danneggiato;
-Sovra copertura, questa scelta si effettua in genere solo in situazioni più particolari ovvero quando la struttura portante sia abbastanza resistente da mantenere un’altra copertura.
Tuttavia, bisogna che sappiate che l’incapsulamento e la sovra copertura necessitano di controlli periodici ed eventuali interventi affinché sia abbia sotto controllo il possibile deterioramento dell’amianto perché è proprio lo stato del materiale a causare problemi di salute.

In cosa consiste l’incapsulamento

Per quanto la rimozione completa dell’amianto venga spesso considerata il mezzo migliore al fine di togliere il problema alla radice, in realtà non è del tutto così perché da un lato essa ha un costo più o meno elevato (magari non per il singolo, ma sicuro se fosse a carico dello Stato) dall’altro perché rimuovendolo, inevitabilmente, vengono mosse delle sue fibre che possono causare più problemi di quelli che ne deriverebbero se fosse, al contrario, incapsulato.
Per prima cos occorre controllare se la parte contenente amianto sia sicura e che permetta ai lavoratori di intervenire liberamente, successivamente si procede con il trattamento a spruzzo del manto di copertura da incapsulare mediante un formulato elastomerico in grado di creare una pellicola sulle vecchie lastre impendendo loro il rilascio di fibre e permettendo il passaggio alle fasi successive che consistono nel fissare nuove lastre su cui poi verrà applicato un manto superiore.

Pasquale Verrazzi

Sono uno scrittore e un giocatore, un buongustaio e un viaggiatore, un amante dei gatti e un fornaio dilettante.

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